Il 1 Aprile ci è venuta a trovare la Professoressa Anna Oliverio Ferraris per rispondere alle nostre domande su come gestire il rapporto fra i nostri bambini, la televisione e le nuove tecnologie.
La sala mensa era piena di mamme e di papà che hanno ascoltato con interesse la Professoressa, che è una bravissima comunicatrice e ci ha parlato con un linguaggio semplice e diretto. Le domande sono arrivate numerose, e hanno dimostrato quanto questo argomento sia sentito dai genitori: da un lato devono fare i conti con la presenza di televisione, smartphone, e tablets nella vita di ogni giorno, ma allo stesso tempo vogliono proteggere i bambini da un uso indiscriminato e dannoso di questi strumenti.
Il messaggio più significativo emerso dall'incontro è che è fondamentale usare la televisione con intelligenza, evitandola per i bambini più piccoli, stabilendo dei limiti di tempo, e valutando con cautela i programmi da vedere.
Ricordiamoci che noi percepiamo il mondo in maniera compeltamente diversa dai bambini, che non hanno ancora la capacità di distinguere chiaramente il reale dall'immaginario, e quindi non possono difendersi da immagini o situazioni che se per noi sono innoque, per loro possono rivelarsi pericolose.
A questo proposito, la professoressa ha aggiunto: "spesso gli adulti sottovalutano l’effetto che certe scene rappresentate sugli schermi possono avere sui bambini: questi ultimi infatti prendono “alla lettera” ciò che vedono e si identificano con la situazione e i personaggi. Anche in film cosiddetti “per ragazzi” ci possono essere scene che li suggestionano. E’ un errore attribuire ai bambini le nostre interpretazioni, la nostra capacità di decodificare, di distinguere la realtà dalla rappresentazione ed è rischioso lasciarli davanti agli schermi nei primi anni di vita, quando invece devono fare sopratutto esperienze dirette, nel mondo reale. Le esperienze che fanno nel mondo reale sono generalmente meno ansiogene per i bambini, perché le comprendono meglio, perché imparano a gestirle, perché ne hanno una maggiore padronanza, perché essi si trovano in una posizione più attiva (possono muoversi, parlarne subito, chiedere spiegazioni, ascoltare le risposte dell’adulto..) di quando invece se ne stanno seduti o semi sdraiati, ipnotizzati e soli davanti ad uno schermo."
Quindi, approfittando delle giornate di primavera, il consiglio è di portare i bimbi fuori a giocare e a confrontarsi con il mondo esterno. E se piove, scegliamo un bel libro da leggere insieme!
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