mercoledì 27 novembre 2013

Flash mob nazionale in piazza






Le bambine e i bambini hanno diritto
a servizi educativi di qualità

Flash mob nazionale in piazza
 






 La capacità di sviluppare le intelligenze e le personalità dei propri cittadini è la ricchezza di un paese.
Iniziare dai più piccoli significa investire sul futuro.

La cultura dell’infanzia prodotta in questi oltre quarant’anni di lavoro nei servizi e nelle scuole dell’infanzia reclama una rinnovata tutela e una nuova legge che preveda servizi in continuità per l’arco dei primi sei anni di vita.

Il Governo e il Parlamento devono emanare una nuova legge 0-6 anni

I Consigli regionali e comunali devono chiederla in sintonia con i documenti della Commissione europea e con l’esperienza consolidata in molti Paesi dell’OCSE.

La legge 1044 del 1971 che istitutiva i nidi e la legge 444 del 1968 le scuole dell'infanzia hanno garantito quarant’anni di lavoro per offrire ai bambini e alle loro famiglie un percorso educativo di qualità che deve essere consolidato e riaffermato con forza.
Oggi questo patrimonio di risorse culturali, umane, professionali corre grandi rischi.
La crisi prolungata rende un welfare incapace di difendere i diritti dei bambini e i servizi per l’infanzia: aumentano le tariffe, si  riducono gli  orari del servizio, si chiudono sezioni di nidi e di scuole, aumentano le difficoltà dei Comuni e dei gestori privati  e cresce l’impoverimento delle famiglie che non riescono più a fare fronte al pagamento delle rette.

Incontriamoci tutti insieme
educatori, insegnanti,  amministratori, politici, famiglie con genitori, nonni e bambini

domenica 1 dicembre 2013 alle ore 10,44
ai Fori Imperiali
all’altezza del chiosco di informazioni turistiche

flash mob
che avverrà in tutte le piazze d’Italia

Chiediamo a gran voce al Governo e al Parlamento

  1. Una nuova legge 0-6 anni che sancisca la continuità educativa
  2. Un welfare capace di salvare i diritti all’infanzia ricordando che dove
sta bene un bambino stanno bene tutti
  1. La salvaguardia di questo patrimonio di servizi, di idealità, di cultura e di concretezza che la crisi prolungata sta mettendo a rischio
e alle Amministrazioni locali di farsi portavoce di queste istanze

Nessun commento:

Posta un commento